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18.12.2024

La Maratona Ricostituente di Dario Moccia: un manifesto per i content creator

di Gianmaria Tammaro

Dal 5 al 17 dicembre, sul canale Twitch di Dario Moccia si è tenuta una maratona di beneficenza per la fondazione Telethon. Si sono alternati tantissimi ospiti e ogni giornata è stata seguita mediamente da decine di migliaia di spettatori. Alla fine, sono stati raccolti 373mila euro. L’approfondimento.

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Raccontare l’ultima maratona di Dario Moccia, ribattezzata Maratona Ricostituente, significa raccontare un pezzo importante dell’Internet italiano. Per più di due settimane, decine e decine di migliaia di persone si sono date il cambio sul suo canale per seguire le tantissime iniziative che ha organizzato in beneficenza. Ci sono state interviste, comparsate e segmenti più strutturati. Alla fine, tra donazioni dirette e aste di oggetti messi a disposizione dagli ospiti, sono stati raccolti 373mila euro. Che sono davvero tanti, se prendiamo in considerazione due elementi. Il primo: questa è stata la prima maratona online per la fondazione Telethon. Il secondo: il pubblico di riferimento che segue le live di Dario Moccia – e, più in generale, i canali di Twitch, la piattaforma live streaming di Amazon – ha mediamente tra i 15 e i 35 anni. Certo, ci sono delle eccezioni. Alcuni canali, per esempio, hanno un pubblico più adulto, mentre altri hanno un pubblico più giovane – molto, molto più giovane. Resta comunque l’enorme differenza con i media più tradizionali come la televisione, dove avere un’interazione diretta, meno mediata, è decisamente più complicato.

La Maratona Ricostituente è stata, sotto molteplici punti di vista, una sintesi del percorso di Dario Moccia su Twitch. Dal primo all’ultimo giorno, sono stati invitati personaggi e personalità che hanno collaborato in passato con Moccia, aiutandolo con i suoi format su Youtube (prima di essere uno streamer, Moccia è stato uno degli Youtuber più seguiti e amati della piattaforma di Google in Italia), ma anche professionisti e grandi nomi dello spettacolo e della cultura italiani. Si sono susseguiti Giacomo “Ciccio” Valenti, Alessandro Orlando, Giorgio Cavazzano, il Premio Oscar Michel Hazanavicius, Lorenzo Buzzi, Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo, l’ex-colonnello dei ROS Angelo Jannone e Giorgio Mastrota. Hanno partecipato i genitori di Dario Moccia e Agnese Innocente, illustratrice e fumettista. Senza dimenticare, ovviamente, i tantissimi content creator: da Blur a Marza, da Dada e Nanni a VictorLaszlo88, da Federico Frusciante a Davide Marra, passando per Poly, NicoPertici, Sabaku, Cydonia, Marco Merrino, Sdrumox, Cavernadiplatone, Maurizio Merluzzo, Paolo Cellammare, Ambra Pazzani, il Masseo, Andrea Bellusci, Canesecco, Enkk, Pow3r, Fraws, Dellimellow, i Licaoni, gli iNoob, Mario Sturniolo, VkingPlays, Simone Panetti, Fazzone, IlTizioQualunque, Lollolacustre, Homyatol, Francesco Fossetti, Andrea Sorichetti, Giovanni Fois e Krisfits. È importante citarli tutti proprio per ribadire quanto sia stata genuinamente sentita la maratona. Si è parlato di antimafia (senza ombra di dubbio uno dei momenti più intensi e belli), di animazione, di fumetti (come Corpicino di Tuono Pettinato), di ricerca, di Telethon e di collezionismo (una delle colonne portanti della programmazione, con la presenza di content creator come Mangaka96, 88ZeldaFun e Jody Cecchetto).

Mediamente ogni giornata è stata seguita da circa 13mila persone, con dei picchi importanti durante alcuni dei segmenti più attesi (quando è arrivato Blur in studio e c’è stato il collegamento con Giorgio Mastrota, si sono connesse più di 36mila persone e in meno di mezz’ora sono state raccolte decine di migliaia di euro). Questa, ha detto Dario Moccia, sarà l’ultima maratona della sua carriera. In passato ne ha organizzate altre e sono andate tutte bene. Se ha accettato di farne ancora una, ha spiegato, è stato per Telethon. Negli ultimi anni, Dario Moccia ha rappresentato un vero e proprio punto di incontro tra un certo modo di fare intrattenimento e una certa idea di divulgazione. Si è dato un palinsesto e ha scandito con precisione le giornate e gli appuntamenti del suo canale (per esempio ha creato due rubriche, una sull’animazione e una sugli animali, con 151eg e Zoosparkle, entrambi presenti anche in maratona).

Dopo questa maratona, Dario Moccia ha annunciato che farà live solo quando ne avrà voglia, senza darsi troppe scadenze e caricarsi di troppi impegni. E questo perché ha intenzione, insieme a Davide Masella, suo amico e collega, di concentrarsi su altri progetti. Solo recentemente, con Panini Comics, ha lavorato a un set di carte collezionabili dedicato ai corti Disney, ribattezzato Disney Anthology. E dopo aver avuto diverse esperienze come art director, ha deciso di mettersi in proprio. Sempre con Masella, ha lanciato il Florence Games Festival, un nuovo evento dedicato interamente al videogioco, che si terrà l’anno prossimo a Firenze (sono stati annunciati già diversi ospiti, tra cui Glen Schofield, creator di Dead Space, e Kenji Watanabe, designer di Digimon). L’intenzione di Moccia e dei suoi soci è quella di provare a cambiare un modo particolare di fare eventistica e, soprattutto, di occuparsi di argomenti più o meno verticali. E questa cosa è stata chiara anche durante la maratona.

Con Claudio Di Biagio ha parlato di regia e dell’evoluzione che c’è stata (o che non c’è stata) sui canali Youtube rivolti al pubblico più giovane. Con Pratt, uno dei content creator specializzati in cibo più seguiti di Youtube, ha assaggiato diversi tipi di noodles provando a unire la voglia di dissacrare la moda crescente del foodvlogging con il desiderio di ripercorrere, insieme a Cippe e Monitor, due dei suoi amici più cari, le esperienze fatte in Giappone durante Lost in Tokyo e Natale a Tokyo. Andare in diretta, ovviamente, offre anche le sue controindicazioni: c’è poco tempo per cambiare, per aggiustare i problemi tecnici e per calarsi rapidamente in un nuovo mood. Eppure Dario Moccia ci è riuscito. E ci è riuscito sempre: sia, per esempio, quando ha intervistato l’ex-colonnello Jannone sia quando ha dedicato una serata intera a uno show di Drag Queen.

Personalmente, conosco e collaboro con Dario Moccia da tanto tempo. E avendo avuto anche altre esperienze online, con altri content creator e altre realtà più o meno grandi, non credo – in tutta onestà – di essermi mai trovato in una situazione del genere, con questo stesso seguito e questa stessa cura (a volte anche fortuita, bisogna dirlo) dei dettagli. Per dodici giorni e più di duecentonovanta ore, Dario è stato in grado di offrire qualcosa di totalmente nuovo ai suoi spettatori e a quelli che hanno deciso di seguirlo per la prima volta durante questa maratona. È stato una specie di catalizzatore della creatività e della forza di Twitch Italia, e ha fatto qualcosa che difficilmente, in futuro, potrà essere ripetuto. Serve una dose importante di coraggio e di sconsideratezza per raggiungere un obiettivo come questo.

Come dicevo all’inizio, raccogliere 373mila euro su Twitch, mentre ci sono centinaia e centinaia di persone che scrivono meme in chat e accanto a te si alternano figure diversissime tra di loro, è estremamente complicato. Questo tipo di dimestichezza non si acquisisce in altri modi se non facendo esperienza. E lo stesso Dario, durante i suoi ringraziamenti finali, l’ha detto: Youtube lo ha aiutato, mentre con la televisione il suo modo di fare intrattenimento non ha assolutamente nulla in comune (tranne, forse, la costruzione di un palinsesto preciso e scandito nel tempo). La più grande forza di Dario è stata arrivare su Twitch dopo anni passati su Youtube facendo contenuti molto apprezzati ma con un seguito tutto sommato limitato. Questo gli ha dato modo di crescere, imparare, sbagliare, ritornare sui propri passi e sviluppare una certa sensibilità. E per quanto possa suonare banale, la sensibilità è ciò che ha sempre contraddistinto l’approccio di Dario. E qui non sto parlando solamente delle live o delle maratone. Parlo soprattutto del suo lavoro come art director e del modo in cui, nel tempo, ha imparato a gestire e a “dirigere” gli artisti dell’agenzia che ha fondato con Davide Masella, Smile.

In un qualunque altro paese, dalla Francia al Regno Unito, dalla Spagna agli Stati Uniti, il risultato della sua maratona sarebbe esaltato e festeggiato. In Italia è evidente la resistenza che il sistema più vecchio e tradizionale continua a opporre alle novità (e, attenzione, non è un atteggiamento che colpisce solamente Dario Moccia e la Tomodachi Crew, il gruppo di content creator che ha messo insieme in questi anni; è un atteggiamento diffuso e – per certi versi – addirittura consolidato). Con la sua Maratona Ricostituente, Dario ha davvero creato un precedente. Sia per la beneficenza e Telethon, che forse, ora, proverà a organizzare altri eventi simili online; sia, ovviamente, per l’Internet italiano, che dovrà impegnarsi tantissimo, come community e come insieme di forze creative, per mantenere queste aspettative. Twitch non è, banalmente, improvvisazione. Grazie a Twitch e a un contatto più diretto con il pubblico, si possono sperimentare soluzioni diverse e immergere personalità totalmente estranee al web in un contenitore fatto di passione e curiosità. La terzietà televisiva, su Twitch, non esiste. Non ha senso. E non ha senso nemmeno un certo pressapochismo comunicativo di chi crede che lamentarsi o appellarsi costantemente ai propri follower sia la scelta migliore. Fare il content creator è un impegno serio, che richiede una grande dose di professionalità. La Maratona Ricostituente rappresenta il manifesto ideale per questo lavoro.

Le foto sono di Marco Brondi.